AFRICA
Somalia
Somalia

Somalia - Mogadiscio
Mago Sales con i bimbi del SOS |

Somalia
Aula scolastica in ex ospedale
italiano a Mogadiscio |
Parlare
della Somalia equivale a compilare un bollettino di guerra. Da dieci
anni infatti la Somalia è in guerra con se stessa, dominata da pochi
gruppi rivali, che curano unicamente i propri interessi. Tutti i missionari
se ne sono andati, lasciando il paese nella più completa disperazione.
Molti preti , suore e cattolici sono stati uccisi. Non esiste governo
e quindi mancano tutti i servizi indispensabili al vivere civile:
ospedali, scuole, nonché banche e odine pubblico. Attualmente, unico
focolare di serenità e di carità evangelica, resta un orfanotrofio
a Mogadiscio, tenuto da un'organizzazione austriaca: Sos. In quest'oasi,
dopo un viaggio avventuroso e scortato da una vera milizia armata,
a giugno del 2000 vi è giunto il mago Sales con un suo amico fotografo.
Ad accoglierlo, come sempre, molta folla, soprattutto bambini. Sui
loro volti la magia della meraviglia e dell'attesa.
MOGADISCIO (Villaggio SOS)
PROGETTO - agosto 2000 SOVVENZIONAMENTO PER UNA SCUOLA
PRIMARIA IN UN EX OSPEDALE ITALIANO IN MOGADISCIO - Progetto non ancora
realizzato.
INDIRIZZO DEL CENTRO SOS IN MOGADISCIO:
RESPONSABILE CROCE CLAUDIO
OPERA SOS
P.O. BOX 76192
NAIROBI - KENYA
NOTIZIE SULL'OPERA
(da una lettera di Claudio Croce, direttore del centro SOS in Mogadiscio)
Il SOS Children's village Somalia è stato fondato nel 1985 nella periferia
nord di Mogadiscio. Originariamente consisteva in un villaggio per
bambini orfani, una scuola primaria ed una clinica ginecologica. Quando
scoppiò la guerra civile nel 1990, fomentata dalla rivolta della popolazione
contro il regime dittatoriale e nepotistico del vecchio presidente
Siad Barre, la città di Mogadiscio fu il centro urbano che ne risentì
maggiormente. Nell'arco di breve tempo gran parte del patrimonio civile
della città venne distrutto. Dopo dieci anni di guerra, tutt'ora non
esiste un governo, non ci sono leggi in vigore, non esiste un corpo
statale che garantisca per la sicurezza della popolazione, per la
loro educazione ed assistenza medica. La città di Mogadiscio è in
mano a poche tribù somale che cercano di accaparrarsi il pezzo più
grosso della torta (business, importazioni/esportazioni, potere politico)
Il progetto del SOS ebbe la prontezza di intervenire in aiuto della
popolazione tramutando la vecchia scuola primaria in un ospedale d'emergenza.
Vennero impiegati medici, infermieri; vennero allestite sale operatorie
e reparti per i feriti. Il tutto venne molto apprezzato dalla gente
di Mogadiscio e grazie a ciò il progetto del SOS venne sempre protetto
da eventuali assalti e saccheggi. Tutt'ora è l'unico progetto permanente
funzionante in Mogadiscio. La presenza delle ambasciate, le agenzie
ONU e le ONG vennero meno già molto tempo fa. Il progetto offre lavoro
a 260 dipendenti somali che a loro volta contribuiscono al sostentamento
di migliaia di persone che da loro dipendono. Ancora oggi l'ospedale
d'emergenza funziona anche se non solo più per feriti di guerra ma
principalmente per bambini denutriti. Si curano circa 300 bambini
al giorno. Supplementare alle cure mediche si è lanciata l'iniziativa
di un "feeding program" per i bambini denutriti. La denutrizione in
Somalia è cronica e tutti gli anni migliaia di persone muoiono di
fame. Quest'anno e' stato particolarmente tremendo. La notizia è arrivata
anche in Italia che 16 milioni di persone sono al limite della sopravvivenza
per denutrizione solo nella zona a cavallo fra il confine Somalo ed
Etiopico. Oltre all'ospedale il progetto SOS comprende un villaggio
per orfani (120), un asilo con 120 bambini, una scuola primaria con
420 studenti ed una clinica ginecologica con 120 pazienti al giorno
ed una media di due operazioni al giorno e 20 parti al giorno. Oltre
al personale somalo ci sono tre suore della consolata che lavorano
nell'ospedale pediatrico. L'aiuto che si da tramite il progetto alla
popolazione somala è tanto ma sempre una goccia nell'oceano paragonato
all'estremo bisogno che c'è nel paese.
PROGETTO
In seguito al suo viaggio in Somalia, il mago Sales, ha preso la decisione
di aiutare anche i bambini di questa martoriata nazione, attraverso
il progetto. di un sovvenzionamento di una scuola primaria. Si sa
che in questa nazione, da più di dieci anni, non essendoci più governo,
non viene impartita l'educazione scolastica. I bimbi non vanno a scuola.
Da quest'anno Claudio Croce, un italiano responsabile del centro SOS
a Mogadiscio, ha iniziato a sovvenzionare con i propri risparmi alcuni
educatori per l'insegnamento scolastico ai rifugiati in un ex ospedale
in Mogadiscio. I ragazzi non sono molti. Probabilmente un sessantina.
Una goccia nell'oceano della miseria e della povertà… ma sempre una
goccia… Soprattutto un inizio. Stiamo aspettando da Claudio un resoconto
più dettagliato sul progetto e un preventivo di spesa. Quando lo sapremo
vi aggiorneremo maggiormente sull'opera. Intanto, sia attraverso la
trasmissione al Maurizio Costanzo Show, sia attraverso gli spettacoli
del mago Sales, sono stati raccolti già più di 20.000.000 di lire.
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Somalia
Mago Sales al suo arrivo nel
villaggio SOS a Mogadiscio |